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NON ESISTE COSA SCOMODA SE GIUSTA ALLO SCOPO

Vorrei sfidarmi, ma ho paura.

Restare nella propria comodità, nei propri limiti oppure, per usare un termine molto in voga attualmente, restare nella propria “zona di comfort” fa stare bene. Permette di evitare di cadere e di fallire perché impedisce di tentare, di sfidarsi, di mettersi alla prova.

La mente cerca di proteggerci sempre, non conosce che cosa è giusto o sbagliato. Il suo unico obiettivo è tutelarci, fare in modo che stiamo bene. Perché superare i propri limiti e rischiare di soffrire e farsi male? La nostra mente o, come la chiamo solitamente io: la nostra “scimmietta”, non vuole rischiare di cadere! E’ un alter-ego viziato, che odia stare nella scomodità e che farà di tutto per lasciarci nella nostra comodità quotidiana, a costo della nostra vera felicità e di quanto potremmo raggiungere.

Perché la realtà è che nello sfidarsi e nel provarci, c’è il rischio del fallimento. Il classico: “cosa ci avrai provato a fare?” oppure “Era meglio se restavi dove eri” o ancora “Visto come sei andato in gara?”.

Allora perché una persona mediamente felice deve tentare, deve provare ad andare oltre la propria normalità?

La risposta nella quale credo fermamente è: Perché siamo naturalmente predisposti all’evoluzione. E perché uscire dalla nostra quotidianità ci apre le porte per avere accesso ad un altro mondo, il mondo dove il potenziale che ognuno ha dentro di sé emerge, il mondo delle infinite possibilità.

Restare nella propria routine, nella propria comodità significa non tentare mai ad avere qualcosa che vorremmo, solo per il timore di cadere.

Le persone che ottengono risultati straordinari sono quelle che hanno il coraggio di saltare, di uscire dalla propria area di comfort e cercare lo s-comfort ogni giorno.

Creare difficoltà alla propria mente significa sfidarla. Significa prendere quella parte di sé stessi che limita e farle capire che si vuole ottenere di più.

Restare fermi, rinunciare a crescere significa accettare passivamente la propria vita, la propria esistenza.

Credo fortemente che l’essere umano meriti più di questo. Lo credi anche tu?

Spero proprio di si!

Per farti comprendere meglio che cosa intendo quando parlo di “mente” e di “scimmietta” ti propongo un semplice esercizio per individuare i suoi trucchetti dentro di te, senza che tu ne sia consapevole.

Domani mattina punta la sveglia un’ora prima senza un motivo. Alzati e vai a fare una doccia fredda.

La voce che parlerà nella tua mente, che ti dirà che sei pazzo o pazza, che non ha senso tutto ciò è la tua “mente”, la tua “scimmietta viziata” che ti ama profondamente e vuole che tu vada avanti a dormire e che ti dimentichi di aver letto questo articolo. 

Anzi, probabilmente inizierà a parlarti male di me. Per screditarmi e perché ha paura che tu, spinto o spinta da troppo entusiasmo decida di ascoltarmi.

Ti propongo un altro esercizio: prova ad avere per una giornata intera un foglietto in tasca e ogni volta che senti nascere un pensiero sbagliato, demotivante, farai una “x” sul foglio. 

Alla sera conterai le “x” in modo da prendere consapevolezza di quanto la tua “mente” ti sta proteggendo.

Ti auguro di sfidarti, ti auguro di andare oltre e di provarci più che puoi ogni giorno.

Manuel

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